Quando si osserva il paesaggio della Pianura Veronese, le sue dolci distese coltivate, le aree palustri, i numerosi corsi d’acqua e la fitta rete di paesi, si pensa ad un luogo pacifico, in cui il tempo è scandito da secolari tradizioni rurali e dai ritmi della natura. Difficilmente si penserebbe ad un territorio con un turbolento passato militare e una rilevanza strategica rimasta inalterata fino alla seconda metà dell’Ottocento. Lo testimoniano le numerose fortificazioni, le torri e i castelli che caratterizzano ancora oggi l’abitato di molti dei comuni della Pianura Veronese.

Terra di confini da difendere – Mantova e Ferrara a sud, Padova a est – e ricca di importanti vie d’acqua da presidiare, in primis l’Adige, la Pianura Veronese conobbe il fenomeno dell’incastellamento fin dal IX-X secolo, quando le sue fertili campagne furono messe a ferro e fuoco dalle ultime invasioni barbariche. Le comunità allora si dotarono di castelli per difendersi dagli assalti degli aggressori e dare riparo alla popolazione.

Con l’avvento degli Scaligeri (XIII-XIV secolo) il sistema delle fortificazioni nel veronese fu rafforzato. Temendo le minacce che provenivano dai Visconti di Milano e dai Gonzaga di Mantova, i signori di Verona progettarono una lunga muraglia merlata (13-16 km.) – detta appunto “serraglio scaligero” – che da Valeggio sul Mincio arrivava fino alle paludi di Grezzano includendo, oltre alla roccaforte di Borghetto, i castelli di Gherla e Villafranca.

Durante la dominazione Veneziana (XV-XVIII secolo) fu il complesso delle Valli Grandi Veronesi ad assumere valore strategico e ad essere considerato un’invalicabile barriera naturale, tanto che per questo motivo non fu mai preso in considerazione nessun progetto di bonifica fino al XIX secolo.

A presidio dell’unico ponte sull’Adige che si poteva incontrare nella Pianura Veronese, Legnago costituì sempre un punto nevralgico per il controllo del traffico fluviale e terrestre e per questa ragione ospitò un castello fin dal X secolo. I Veneziani nel Quattrocento, considerandola la “chiave dello Stato”, dotarono Legnago di una rocca ritenuta dai contemporanei inespugnabile. Nel secolo successivo invece, dopo le devastazioni causate dalla guerra contro la lega di Cambrai, Venezia trasformò la cittadina sull’Adige in una maestosa fortezza bastionata, affidando il progetto al celebre architetto Michele Sanmicheli.

Tra il 1815 e il 1866 la Pianura Veronese tornò ad avere un ruolo centrale nel sistema difensivo austriaco del Lombardo-Veneto. Il famoso Quadrilatero infatti, ai cui vertici si trovavano le piazzeforti di Verona, Peschiera, Mantova e Legnago, divenne una delle “regioni fortificate” più importanti d’Europa.

Castello di Bevilacqua

 

Castello di Salizzole

 

Castello di Sanguinetto

 

Fortezza di Legnago

 

Ospedale alla prova

 

Rocca di Nogarole Rocca

 

Torre Scaligera di Isola della Scala

 

Torrione di Legnago